Omega 3 scontati Quali scegliere
In natura sono presenti due classi di acidi grassi che sono definiti essenziali per l’essere umano: gli omega 6 e gli omega 3.
Il termine “essenziale” è attribuito ad ogni sostanza necessaria alla sopravvivenza in buona salute dell’organismo che il nostro corpo – però – non è in grado di sintetizzare autonomamente, per cui è indispensabile che sia contenuta in quantità sufficienti nel cibo che ingeriamo.
Sono innumerevoli ormai gli studi (seri) che hanno evidenziato l’importanza cruciale di quantità adeguate di questi nutrienti, nelle giuste proporzioni tra loro, ma la situazione attuale nell’alimentazione della maggioranza delle persone non è affatto tranquillizzante.
Premesso che è stato stimato con precisione che durante l’evoluzione ( 2,5 milioni di anni almeno) il rapporto quantitativo tra le due classi omega 6 e omega 3 fosse pari a 2:1, (o anche 1:1), è importante sapere che nell’alimentazione attuale (senza opportuni accorgimenti) tendono a prevalere gli omega 6 fino a rapporti stimati intorno a 25:1 o più.
Le cause principali di questa situazione, altamente dannosa per la salute, sono:
– l’utilizzo assai diffuso degli oli di semi per cucinare e nei prodotti industriali;
– il tipo di alimentazione cui sono sottoposti gli animali d’allevamento (cereali e soia invece che erba) la quale provoca un accumulo di grassi omega 6 nel tessuto adiposo dell’animale stesso;
– la pressoché totale scomparsa degli omega 3 dal cibo consueto, sia a causa delle modalità di allevamento appena citate, sia perché il pesce grasso dei mari freddi (che ne conterrebbe dosi significative) è scarsamente utilizzato come conseguenza dei costi e del concreto rischio di inquinamento (salmone, sgombro e pesce azzurro sono gli unici che ne contengano dosi degne di nota).
Non è necessario dilungarsi oltre.
Per chi volesse approfondire questo affascinante argomento sono reperibili nella bibliografia sia libri che articoli pertinenti.
Come regolarsi, quindi?
La ricerca di animali allevati in modo naturale (liberi di pascolare/razzolare e di mangiare quello che trovano in natura) sta procedendo di buon passo anche tramite il Forum.
Quando sarà possibile alimentarsi prevalentemente da fonti con queste caratteristiche l’integrazione con omega 3 potrà essere (probabilmente) significativamente ridotta.
Le stesse uova (poco costose) ne conterrebbero quantità significative.
Per ora si può agire in modo efficace, per ottenere quella proporzione tra omega 6 e omega 3 che conta, a due livelli:
– ridurre significativamente le fonti di omega 6 (sgrassare le carni, eliminare gli oli di semi, i cereali e i legumi);
– integrare con degli omega 3 ricavati dall’olio di pesce e successivamente purificati ai massimi livelli consentiti dalla tecnologia attuale (eccellenti rispetto a soli 10 anni fa).
Considerata l’enfasi che negli ultimi anni è stata data a vari livelli (sia scientifici che non) all’integrazione con omega 3, è stata immessa sul mercato una quantità molto elevata di prodotti dedicati che, però, solo molto raramente raggiungono gli standard richiesti per essere utilizzati in modo sicuro ed efficace.